Il nuraghe Mannu di Ozieri si trova a circa 500 metri in
linea d'aria a ovest della bella chiesa romanica di Sant'Antioco di Bisarcio. Posto su un modesto rilievo
collinare è stato edificato sul ciglio di una cresta rocciosa di origine
lavica. Si sente molto parlare, nell'acceso dibattito sulla destinazione d'uso
delle torri nuragiche, di nuraghi fortezza, nuraghi deposito, nuraghi astrali,
nuraghi casa, nuraghi edifici di culto, nuraghi vedetta. Per il Mannu di
Ozieri, da ora semplicemente il Mannu, parleremo invece di nuraghe didattico.
Senza nessun senso provocatore nel coniare un nuovo appellativo per questi
straordinari edifici, che ancora attendono di avere riconosciuto un consenso
unanime sulla loro primitiva comparsa in tutto il territorio di Sardegna. In
realtà, come vedremo più avanti, non tratteremo di un singolo nuraghe, il Mannu
infatti è il risultato di una sovrapposizione di due edifici, che si fondono
insieme ma che si distinguono ampiamente l'uno dall'altro.
Immediatamente edificata sulla roccia viva, abbiamo la
struttura arcaica e più antica di un cosiddetto nuraghe a corridoio, una
caratteristica consolidata di questi nuraghes, se pensiamo ad esempio alle
strutture galluresi del famoso Albucciu - Arzachena, o Majori - Tempio, che
inglobano tra i paramenti murari gli affioramenti di roccia naturale.
Dell'edificio residuo balzano subito all'occhio le possenti pareti rettilinee
ancora leggibili sui lati ovest, nord e est, su queste si aprono gli accessi ai
lunghi corridoi che hanno favorito il nome dato a questi singolari nuraghes.
Sulla parete est si apprezzano ancora i conci posti fino a 10 filari nel punto
più alto, in corrispondenza dell'accesso ad un ampio corridoio ora occluso dal
crollo. L'accesso al corridoio presenta un grosso architrave più o meno
squadrato, mentre la muratura residua mostra una posa dei conci, discretamente
sbozzati e squadrati, a filari in cui si notano conci più piccoli che spesso
stanno al di sotto di conci ben più grandi.
Anche questa è una caratteristica
tipica dei nuraghes arcaici, mutuata dalle grosse muraglie megalitiche ben
rappresentate dal sito preistorico di Monte Baranta in Olmedo. Il muro a est si
diparte per circa 16 metri dalla torre a tholos e fino al ciglio roccioso in
cui era innalzata la parete sud del nuraghe a corridoio.
Davvero notevole risulta la parete nord. Anche qui
possiamo contare circa una decina di filari, sebbene il piano di campagna
lascia scorgere la presenza di ulteriori filari ancora interrati. Tra questi
si distingue bene la posa di due grossi
conci di cui quello immediatamente inferiore che fa da architrave ad un accesso/corridoio che si intravede appena.
La
muratura esterna evidenzia la lavorazione della pietra che ha permesso di
ottenere una superficie perfettamente piana, la posa anche qui mostra i conci
poligonali alternati tra conci più piccoli a volta posti al di sotto di quelli
più grandi. Numerose zeppe di rincalzo riempiono gli spazi vuoti creati dai
poligoni. Si nota l'utilizzo di conci più piccoli e un pò più ordinati in
prossimità della linea di congiunzione tra la parete arcaica e lo slancio della
torre circolare a tholos.
I lati ovest e sud sono
quelli che presentano il maggior stato di crolli. Prendiamo in esame il grande
corridoio che corre parallelo alla parete ovest. Si raggiunge tramite un
accesso aperto sulla stessa parete ovest in cui si distingue una scala ricavata
parzialmente nella roccia naturale. Superata la scala si arriva in un piccolo
andito che presenta due accessi, quello che si incontra per primo, sulla
sinistra è l'accesso al grande corridoio, il secondo accesso è appena
percorribile in quanto invaso dal crollo.
Il grande
corridoio a prima vista ricorda quello notevole dello stupendo edificio arcaico
Seneghe di Suni, dove la grande torre viene attraversata completamente da nord
a sud. All'interno il corridoio presenta una copertura a lastroni di notevoli
dimensioni, mentre sulla sua destra sono presenti due ambienti, anch'essi
coperti a lastroni e profondi tra i 2-3 metri con fondo cieco. Il corridoio è
percorribile per circa una decina di metri e risulta chiuso sul fondo. Il piano
di calpestio completamente ricolmo di terra e detriti lascia presupporre un
altezza maggiore rispetto a quella ora presente che si attesta poco oltre il
metro e 50. Il lungo corridoio e le pareti con posa di conci poligonali già
bastano per poter classificare il Mannu nella tipologia dei nuraghes arcaici a
corridoio, certamente un intervento di scavo e restauro permetterebbe una
migliore lettura del monumento. Il corridoio sulla parete est lascia ipotizzare
una connessione diretta a quello spazio interno ai paramenti murari citati.
Tutto questo spazio risulta invaso dai crolli, tanto che l'ingresso stesso del
nuraghe a tholos, che vi si affaccia, risulta occluso con il solo architrave
visibile.
Veniamo allora ad esaminare la struttura
del nuraghe a tholos. Esso risulta edificato al vertice tra le pareti nord e
est. Purtroppo dal punto di unione della tholos
con la parete est e per circa metà della torre, è presente un notevole squarcio
della muratura. Dal punto di vista didattico si può ammirare la posa del fascio
esterno della tholos, quella del fascio interno e il riempimento di pietrame
tra le due, avendo la possibilità quindi di potere trarre le dovute
considerazioni sulla raffinata tecnica costruttiva. L'accesso alla tholos,
rivolto a sud, abbiamo detto che risulta interrato e occluso dal crollo, perciò
arrampicandosi sullo squarcio si accede all'interno della tholos. Alla base
occorre fare attenzione ai vari conci di crollo sparsi su tutta la sua
superficie, tanto da non permettere di apprezzare l'eventuale presenza di
nicchie anche piccole lungo la circonferenza interna. Si può però ammirare il
corridoio di accesso alla tholos che presenta sulla sinistra la canonica scala
al piano superiore, mentre per la nicchia d'andito vale il discorso fatto sulle
nicchie di camera. Notevole invece risulta essere l'ogiva del corridoio, molto
slanciata e con posa dei conci molto regolare e ordinata fino al vertice di
chiusura, che ricorda quella bellissima del Longu - Padria.
Infine occorre citare, immediatamente adiacente alla tholos, a sinistra del suo
accesso, un ambiente con ingresso architravato e coperto, affacciato sempre
sullo spazio interno ai due nuraghi invaso dai crolli.
Per concludere torniamo alle considerazioni fatte in
principio. Il nuraghe didattico del Mannu offre ai visitatori le primitive
strutture arcaiche che rimandano alle caratteristiche delle muraglie
magalitiche dell'età del rame. Grossi massi posti in posa poligonale,
rinzeppati e con accessi e corridoi e ambienti angusti coperti a lastroni. Vi è
poi la torre troncoconica che si mostra in tutte le sue peculiarità. I fasci
delle murature che si esprimono nella bella tholos, la posa ordinata dei conci
grandi alla base e di minor peso e grandezza man mano che si elevano, l'ogiva
slanciata e la scala che lascia presupporre la presenza di almeno un altro
piano, insomma un classico esempio di torre dell'età del bronzo. Il nuraghe
didattico è servito.Per tutte le altre immagini vai su http://www.neroargento.com/page_galle/mannu_ozieri1_gallery.htm e http://www.neroargento.com/page_galle/mannu_ozieri2_gallery.htm