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mercoledì 24 ottobre 2012

Nuraghe Mannu - Ozieri (SS)



Il nuraghe Mannu di Ozieri si trova a circa 500 metri in linea d'aria a ovest della bella chiesa romanica di Sant'Antioco di Bisarcio. Posto su un modesto rilievo collinare è stato edificato sul ciglio di una cresta rocciosa di origine lavica. Si sente molto parlare, nell'acceso dibattito sulla destinazione d'uso delle torri nuragiche, di nuraghi fortezza, nuraghi deposito, nuraghi astrali, nuraghi casa, nuraghi edifici di culto, nuraghi vedetta. Per il Mannu di Ozieri, da ora semplicemente il Mannu, parleremo invece di nuraghe didattico. Senza nessun senso provocatore nel coniare un nuovo appellativo per questi straordinari edifici, che ancora attendono di avere riconosciuto un consenso unanime sulla loro primitiva comparsa in tutto il territorio di Sardegna. In realtà, come vedremo più avanti, non tratteremo di un singolo nuraghe, il Mannu infatti è il risultato di una sovrapposizione di due edifici, che si fondono insieme ma che si distinguono ampiamente l'uno dall'altro.
Immediatamente edificata sulla roccia viva, abbiamo la struttura arcaica e più antica di un cosiddetto nuraghe a corridoio, una caratteristica consolidata di questi nuraghes, se pensiamo ad esempio alle strutture galluresi del famoso Albucciu - Arzachena, o Majori - Tempio, che inglobano tra i paramenti murari gli affioramenti di roccia naturale. Dell'edificio residuo balzano subito all'occhio le possenti pareti rettilinee ancora leggibili sui lati ovest, nord e est, su queste si aprono gli accessi ai lunghi corridoi che hanno favorito il nome dato a questi singolari nuraghes. Sulla parete est si apprezzano ancora i conci posti fino a 10 filari nel punto più alto, in corrispondenza dell'accesso ad un ampio corridoio ora occluso dal crollo. L'accesso al corridoio presenta un grosso architrave più o meno squadrato, mentre la muratura residua mostra una posa dei conci, discretamente sbozzati e squadrati, a filari in cui si notano conci più piccoli che spesso stanno al di sotto di conci ben più grandi. 
Anche questa è una caratteristica tipica dei nuraghes arcaici, mutuata dalle grosse muraglie megalitiche ben rappresentate dal sito preistorico di Monte Baranta in Olmedo. Il muro a est si diparte per circa 16 metri dalla torre a tholos e fino al ciglio roccioso in cui era innalzata la parete sud del nuraghe a corridoio. 
Davvero notevole risulta la parete nord. Anche qui possiamo contare circa una decina di filari, sebbene il piano di campagna lascia scorgere la presenza di ulteriori filari ancora interrati. Tra questi si  distingue bene la posa di due grossi conci di cui quello immediatamente inferiore che fa da architrave ad un accesso/corridoio che si intravede appena.
La muratura esterna evidenzia la lavorazione della pietra che ha permesso di ottenere una superficie perfettamente piana, la posa anche qui mostra i conci poligonali alternati tra conci più piccoli a volta posti al di sotto di quelli più grandi. Numerose zeppe di rincalzo riempiono gli spazi vuoti creati dai poligoni. Si nota l'utilizzo di conci più piccoli e un pò più ordinati in prossimità della linea di congiunzione tra la parete arcaica e lo slancio della torre circolare a tholos. 
I lati ovest e sud sono quelli che presentano il maggior stato di crolli. Prendiamo in esame il grande corridoio che corre parallelo alla parete ovest. Si raggiunge tramite un accesso aperto sulla stessa parete ovest in cui si distingue una scala ricavata parzialmente nella roccia naturale. Superata la scala si arriva in un piccolo andito che presenta due accessi, quello che si incontra per primo, sulla sinistra è l'accesso al grande corridoio, il secondo accesso è appena percorribile in quanto invaso dal crollo.

Il grande corridoio a prima vista ricorda quello notevole dello stupendo edificio arcaico Seneghe di Suni, dove la grande torre viene attraversata completamente da nord a sud. All'interno il corridoio presenta una copertura a lastroni di notevoli dimensioni, mentre sulla sua destra sono presenti due ambienti, anch'essi coperti a lastroni e profondi tra i 2-3 metri con fondo cieco. Il corridoio è percorribile per circa una decina di metri e risulta chiuso sul fondo. Il piano di calpestio completamente ricolmo di terra e detriti lascia presupporre un altezza maggiore rispetto a quella ora presente che si attesta poco oltre il metro e 50. Il lungo corridoio e le pareti con posa di conci poligonali già bastano per poter classificare il Mannu nella tipologia dei nuraghes arcaici a corridoio, certamente un intervento di scavo e restauro permetterebbe una migliore lettura del monumento. Il corridoio sulla parete est lascia ipotizzare una connessione diretta a quello spazio interno ai paramenti murari citati. Tutto questo spazio risulta invaso dai crolli, tanto che l'ingresso stesso del nuraghe a tholos, che vi si affaccia, risulta occluso con il solo architrave visibile.
Veniamo allora ad esaminare la struttura del nuraghe a tholos. Esso risulta edificato al vertice tra le pareti nord e est. Purtroppo dal punto di unione della tholos con la parete est e per circa metà della torre, è presente un notevole squarcio della muratura. Dal punto di vista didattico si può ammirare la posa del fascio esterno della tholos, quella del fascio interno e il riempimento di pietrame tra le due, avendo la possibilità quindi di potere trarre le dovute considerazioni sulla raffinata tecnica costruttiva. L'accesso alla tholos, rivolto a sud, abbiamo detto che risulta interrato e occluso dal crollo, perciò arrampicandosi sullo squarcio si accede all'interno della tholos. Alla base occorre fare attenzione ai vari conci di crollo sparsi su tutta la sua superficie, tanto da non permettere di apprezzare l'eventuale presenza di nicchie anche piccole lungo la circonferenza interna. Si può però ammirare il corridoio di accesso alla tholos che presenta sulla sinistra la canonica scala al piano superiore, mentre per la nicchia d'andito vale il discorso fatto sulle nicchie di camera. Notevole invece risulta essere l'ogiva del corridoio, molto slanciata e con posa dei conci molto regolare e ordinata fino al vertice di chiusura, che ricorda quella bellissima del Longu - Padria. Infine occorre citare, immediatamente adiacente alla tholos, a sinistra del suo accesso, un ambiente con ingresso architravato e coperto, affacciato sempre sullo spazio interno ai due nuraghi invaso dai crolli.
 
Per concludere torniamo alle considerazioni fatte in principio. Il nuraghe didattico del Mannu offre ai visitatori le primitive strutture arcaiche che rimandano alle caratteristiche delle muraglie magalitiche dell'età del rame. Grossi massi posti in posa poligonale, rinzeppati e con accessi e corridoi e ambienti angusti coperti a lastroni. Vi è poi la torre troncoconica che si mostra in tutte le sue peculiarità. I fasci delle murature che si esprimono nella bella tholos, la posa ordinata dei conci grandi alla base e di minor peso e grandezza man mano che si elevano, l'ogiva slanciata e la scala che lascia presupporre la presenza di almeno un altro piano, insomma un classico esempio di torre dell'età del bronzo. Il nuraghe didattico è servito.
Per tutte le altre immagini vai su http://www.neroargento.com/page_galle/mannu_ozieri1_gallery.htm e http://www.neroargento.com/page_galle/mannu_ozieri2_gallery.htm