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Le necropoli a Domus de Janas di Museddu e Tennero di Cheremule si fanno notare per l'alto numero di sepolture ricavate sulla roccia calcarea. Ad esse si aggiungerà in seguito la necropoli di Mattarigotza, nei loro pressi, in attesa di acquisizione e valorizzazione. A Museddu di particolare rilievo la Tomba della Cava, rimaneggiata in epoca vandalica e bizantina, che mostra incisa vicino al suo ingresso una scena di rito funebre. Interessante anche notare i loculi ricavati sul tavolato in epoca bizantina, oltre che all'interno della stessa Tomba della Cava. La tomba invece di Sa Presone pone in risalto il riutilizzo dei sepolcri come impianti di vinificazione in eopoca romana. Tennero deve la sua fama alla Tomba Branca, dove si ritrovano degli straordinari Petroglifi incisi risalenti al III millennio a.C. Un interessante parco archeologico valorizzato che si va ad aggiungere al vasto patrimonio culturale sardo.
http://www.neroargento.com/page_galle/museddutenn_gallery.htm
Il villaggio Sa Mandra 'e Sa Giua di Ossi si trova inglobato tra le case nel moderno quartiere di Litterai. Le costruzioni attorno non ne permettono una facile lettura e ne ricordano la sua travagliata storia. Gli scavi hanno restituito una cospicua quantità di bronzi, fondi di fusione in rame, bronzo e ferro, asce a margini rialzati e una figura di Capo Tribù all'interno del nuraghe, frammenti di lingotti ox-hide. Tali ritrovamenti devono avere un profondo legame con una struttura adibita a fornace, ma più sentito è il rapporto che devono avere con la bella capanna circolare in struttura isodoma restituita dallo scavo alla fine degli anni 70'. In prossimità dei conci di contorno al sedile circolare è presente una grossa vasca anch'essa semicircolare. Tale capanna presenta forti analogie con la capanna cultuale di Sa Sedda 'e Sos Carros - Oliena, sebbene manchi di buona parte dell'alzato e non sia provvista di bacile al centro come anche nella bella capanna del villaggio di Su Nuraxi - Barumini. L'esempio di Oliena è uno dei più significativi a mostrare la forte valenza cultuale del sito, anche qui ad Ossi visti i ritrovamenti dei bronzi e le analogie costruttive, possiamo azzardare la presenza di un importante centro cultuale di fine epoca nuragica.
http://www.neroargento.com/page_galle/giuaossi_gallery.htm
http://www.neroargento.com/page_main/nuraghi.htm
La necropoli prenuragica di Montalè comprende diversi ipogei scavati nella roccia calcarea. L'ipogeo accessibile e più importante, presenta una camera principale con al centro un grosso pilastro, attorno alla quale si trovano altri sei vani. Molto belle e di notevole fattura sono le decorazioni presenti nella camera principale. Oltre ad esservi scolpite cornici e lesene, su tutte le pareti troviamo delle belle protomi taurine in numero di sei, oltre un interessante corno taurino a barca posto sopra un portello di uno dei vani secondari. Le protomi trovano riscontri con quelle già viste per la Domus dell'Elefante - Castelsardo (SS) o anche nelle Domus del Beneficio Parrocchiale - Sennori (SS).
http://www.neroargento.com/page_galle/montale_gallery.htm
Bibliografia - Le Domus de Janas della Nurra - Giovanni Maria Demartis - Imago Media Editrice 2000
Il nuraghe Majore di Ittiri ad un primo sguardo appare come tanti altri nuraghi sardi. Una torre principale che si conserva ancora per circa una quindicina di metri, a cui si aggiunge un'altra torre residua ancora per pochi filari. Lo schema farebbe supporre ad una tipologia cosiddetta a tancato, seppur la notevole mole di crollo che circonda la planimetria ne rende difficile la lettura. Si può portare ad esempio il bel nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu. Attorno al Majore si possono distinguere anche tracce di un villaggio. La parte più interessante del nuraghe è racchiusa all'interno della torre secondaria. Vi si trovano infatti i resti di una struttura in raffinata opera isodoma, in forma circolare, che trova riscontri con altre strutture simili nell'ambito dei ben noti pozzi sacri nuragici. Il taglio delle pietre presenta i classici incavi per le grappe in piombo, visibile nei vari conci sparsi tra le pietre di crollo, si rilevano inoltre conci a "T" con faccia curva del tutto simili a quelli di Monte Sant'Antonio - Siligo, della rotonda di Punta Unossi - Florinas, del pozzo Serra Niedda - Sorso. Altro aspetto rilevante sta nel fatto che il Majore potremmo azzardare a confrontarlo con il ben più noto nuraghe Nurdole di Orani. In questo sito abbiamo un chiaro esempio di nuraghe convertito in luogo sacro con l'edificazione di una fonte-vasca collegate da un sistema canalizzato in trachite dove scorreva l'acqua. Purtroppo lo strato di crollo del Majore non permette una facile lettura a ridosso della struttura circolare, ma quel poco che si vede ci può prudentemente fare considerare il sito quasi come un fratello minore del più noto Nurdole.

Il villaggio nuragico di Serra Orrios si pone tra i più interessanti insediamenti finora scavati. Oltre ad un consistente numero di capanne dotate di ampi spazi e cortili lastricati dove si trova anche un pozzo per l'approvvigionamento idrico, si possono visitare anche gli edifici per il culto. Due megaron racchiusi in recinti o temenos, rimandano ad altri esempi che mostrano una certa usualità nella composizione edificatoria nuragica. Si ricordano i villaggi di Romanzesu-Bitti con tre megaron e pozzo-vasca, Sos Nurattolos-Alà dei Sardi con megaron e fonte sacra, Gremanu-Fonni con megaron e sistema di pozzi-acquedotti, S'Arcu 'e is Forros con due megaron. Da notare inoltre la presenza nel villaggio di una particolare capanna, la "49", che presenta un piccolo corridoio rettilineo delimitato da grossi massi ortostatici che introduce ad un ambiente circolare che presenta alla base l'usuale filare di bancone-sedile. Tale struttura forse può essere avvicinata a strutture simili che molto hanno a che vedere con la funzionalità cultuale, ad esempio il tempietto di Sa Carcaredda-Villagrande Strisaili, la stessa capanna del capo di Santa Vittoria di Serri, la grande capanna circolare a Sos Nurattolos-Alà dei Sardi o anche l'edificio di Sirilò-Orgosolo costruito su una precedente domus. Nel villaggio si trovava inoltre una tomba di giganti ora non più rilevabile. Cronologicamente tenendo conto dei templi e gli esempi riportati ci troviamo intorno al bronzo recente-finale.
http://www.neroargento.com/page_galle/orrios_village_gallery.htm
http://www.neroargento.com/page_galle/orrios_mega_gallery.htm
Nel Sulcis, regione posta a sud-ovest nell'isola di Sardegna, si può visitare un interessante pozzo sacro nuragico, in località Tattinu. Un'ampia tettoia lignea protegge questo edificio, caratterizzato da una lunga scala ripida che discende fino al pozzo. Molto interessanti e poco usuali i due travi litici che raccordano le due ali murarie che delineano il vano scala. Questo particolare costruttivo è paragonabile allo stesso utilizzato nella scala, nella nicchia d'andito e nella nicchia di camera al nuraghe Ruiu di Chiaramonti. Intorno al pozzo si possono distinguere tracce di un abitato, mentre il ritrovamento di particolari ceramiche ne ha permesso una datazione al bronzo finale.
Nel sud della Sardegna è possibile ammirare un bell'esempio di domus riproducente la casa dei vivi. La tipologia, diffusa sopratutto nel nord dell'isola, offre in questo contesto una grande tomba con la stanza caratterizzata dalla riproduzione di un bel tetto a doppio spiovente scavato con cura per una notevole altezza tanto che ci si può stare in piedi all'interno. La posizione in cui sono scavate le tombe si trova in un bel punto panoramico con vista fino al mare.
http://www.neroargento.com/page_galle/montecrobu_gallery.htm
http://www.neroargento.com/page_main/siti_archeo.htm